Riprendo la discussione sull’evoluzione deel blog che si è svolta negli ultimi giorni per aggiungere le considerazioni nate durante il weekend grazie anche alla lettura dei nuovi interventi di Stephen e Samuele.

I pensieri espressi su questi due blog sono esattamente all’opposto tra loro e, forse proprio per questo, io riesco misteriosamente ad essere d’accordo con entrambi, anche se in punti differenti di quello che a mio avviso resta un ragionamento più complesso di quanto noi stessi vogliamo ammettere.

In primo luogo credo che la posizione di Samuele sia corretta poiché egli sostiene come la rete non sia quel luogo complesso visto dai blogger professionisti. La rete è forse per 1/100 costituita da persone che sappiano cosa è un feed, cosa sia e come si usi seriamente un blog, di conseguenza mettersi a parlare della forma blog da superare gli pare giustamente fuori luogo proprio per una mera cadenza temporale. Non vorremo forse andare oltre prima che il mondo si accora di dove siamo arrivati?!

Il ragionamento non fa una piega e mi trova completamente d’accordo. La stragrande maggioranza delle persone che usa la rete non sa quali sono le potenzialità della stessa, non sa quali sono le regole cui essa è sottoposta e soprattutto, non conosce minimamente la tecnologia che sta utilizzando (non che io stesso sappia molto di più ad esempio). Da qui ho sempre mantenuto la mia posizione ferrea verso la necessità di un’alfabetizzazione maggiore e di una connessione più generalizzata verso tutta la popolazione mondiale. Avere una rete limitata serve davvero a poco. Avere una rete professionale affiancata ad una rete di secondo livello destinata ad utenti che navigano nell’ignoranza renderà la società digitale un fiasco. La necessità primaria è quella di portare il maggior numero di persone alla consapevolezza della complessità dell’ambiente dentro al quale ci muoviamo.

Questo tuttavia non deve impedirci di guardare oltre e di cercare nuove soluzioni alla struttura tutt’altro che definita della homepage di un blog. Sperimentazione e riflessione teorica non devono fermarsi, ma andare di pari passo con lo sforzo per aumentare le dimensioni della parte abitata della rete.

Di qui la necessità del discorso sviluppato da Stephen nel suo ultimo post. Ammettiamolo, è vero, il feed non si limita al blog. Esso è un metodo per muovere dell’informazione su supporti a piacere, ma è un metodo che ha comunque bisogno di un supporto. Quindi se vogliamo fare un discorso serio dovremmo parlare di un metodo di rappresentazione adatto ai feed in contesti vari; blog, telefoni cellulari, feedreader, aggregatori, iTunes, pdf e quant’altro.

Noi stiamo parlando di blog. All’interno di quest’ottica il ragionamento rientra nelle sue linee più naturali. Non stiamo decantando la superiorità del blog sul feed, ma stiamo ragionando su come i due possano interagire in un modo migliore di quanto succede oggi. Il blog è un frame, una facciata che secondo me è abbastanza adatto alla gestione dei feed proprio in quanto sfrutta una modalità come quella della classica pagina html facilmente comprensibile anche ai neofiti, in quanto preserva e costruire le identità personali di chi scrive e commenta, in quanto lascia spazio per una facile interazione grazie ai commenti.

Da qui la posizione secondo cui un’evoluzione del blog verso una sua forma a portale di contenuti ricercabili secondo i gusti dell’utente proposta da me nei giorni scorsi. Perché se il feed è la tecnologia, il blog è la maggior forma d’uso. Ed è l’uso a fare il medium, non la tecnologia.

Un ragionamento molto più interessante sarebbe ora quello di mettersi a discutere sui metodi migliori per gestire un feed su supporti differenti e dirigersi allora verso un software che prepari autonomamente la pubblicazione su tutti questi differenti supporti e capace di resistere all’utente più incapace. Questa sarebbe una notevole novità. Pensateci un attimo, scrivere una volta e lasciare la scelta all’utente se vuole vedere il tutto in forma blog, se vuole riceverlo in pdf via mail, se lo vuole leggere sul telefonino o chissà che altro…

Questo è molto più interessante del discorso originario di certo, ma non toglie la necessità di continuare il primo ragionamento. Piuttosto crea la necessità di cominciare molte altre discussioni.

P.S. contrariamente a quanto suggerito da Stephen nel suo post non ho ancora provato neppure a vedere cosa sia Xfruits … Ora vado, spero di non dover rifare tutto il post!

Update rapido rapido…

Diciamo non tutto, ma è quello verso cui proponevo di dirigersi. Analizzerò e commenterò…

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.