Uscito, come di consueto ormai lo stato trimestrale della Blogosfera pubblicato da Technorati. Come di consueto anche noi facciamo la nostra controanalisi per cercare di leggere oltre la serie di dati fornitaci.

  1. Continua il rallentamento della blogosfera, si é passati dai 165 (5.5 mesi) giorni di due report fa ai 195 (6.5 mesi) dello scorso report ai 236 giorni (8 mesi) di oggi. Viene in questo modo confermata la tendenza ad un rallentamento strutturale che avevamo proposto all’interno della nostra precedente analisi. La blogosfera si fa più matura e la curva di aumento si fa meno ripida. Mi dispiace qui segnalare come il grafico proposta da Technorati induca probabilmente a pensare il contrario per via della scala utilizzata. Sarebbe meglio costruire il grafico sull’inclinazione della curva per rendere meglio il concetto. Siamo insomma di più, ma aumentiamo meno rapidamente. Diciamo che stiamo uscendo dalla fase di creazione identitaria forte e dalla fase di acuta pubblicizzazione per entrare in una fase di assestamento che dovrebbe essere confermata dai dati di febbraio 2007
  2. Technorati sta facendo molto per ridurre il disagio causato dagli spamblog come attesta il dato sui nuovi blog creati e considerati come fasulli, passati da un 8% circa del trimestre precedente al 4% di oggi. In questo report non sono forniti dati sulla percentuale dei ping che sono generati dagli spamblog tuttavia, mentre nel precedente il dato era fornito. Se tra i due report la cifra era aumentanta dal 60% dei ping complessivi al 70%, oggi a quanto siamo? Sarebbe un dato interessante da analizzare.
  3. I post complessivi giornalieri sono fortemente diminuiti, passando da 1,6 milioni a 1,3 milioni, ritornando ad una cifra di poco superiore ai dati di Febbraio 2006 quando erano 1,2 milioni al giorno. Il tutto quando allora i blog erano meno della metà, circa 24 milioni contro i 57 odierni. Come possiamo spiegare questa emorragia di contenuti? Non possiamo sostenere un aumento degli spamblog in base ai dati riferitici, quindi o i migliorati sistemi di protezione hanno affossato la cifra di post fasulli che erano creati (e quindi il numero di post reali degli ultimi report era ampiamente sopravvalutato), oppure aumentano in maniera esponenziale i blog non più aggiornati o non segnalati su Technorati. In questo secondo caso saremmo di fronte ad una visione molto meno positiva della blogosfera, che aumenta sempre più lentamente come dimensione, il che sarebbe fisiologico, ma che si ritrova anche ad essere sempre più disabitata. Protesto fortemente inoltre contro i dati forniti nei report, sempre diversi e sempre meno affidabili. Tre report fa si aveva un dato sui blog aggiornati nelle ultime tre settimane, in quello scorso non fu comunicaato il dato, oggi ci viene detto che il 55% dei blog é stato aggiornato negli ultimi tre mesi, il che ci fornisce un dato doppiamente falsato in quanto tre mesi fa dei 57 milioni di blog ne esistevano solamente 45 milioni circa (quindi 12 milioni di blog sono obbligatoriamente considerati aggiornati in quanto creati dopo questa data, anche se magari non hanno mai visto un secondo post). Questi argomenti mi portano a dedurre come Technorati fornisca i dati in maniera del tutto A-scientifica e A-storica, rendendo davvero difficile l’analisi di quanto fornito senza utilizzare la loro interpretazione come verità assoluta.
  4. Continua l’inutile confronto tra media tradizionali e blog basata sul numero di link e sulla quale non voglio spendere nessuna parola e riprendo quindi letteralmente quanto detto tre mesi fa, facendo notare come ancora certi concetti base non riescano a penetrare all’interno delle cosiddette “menti luminose” che ci spiegano la rete. Tre mesi fa si diceva: “Si reitera l’incomprensione di Sifry nel confronto tra media tradizionali e blog. Di fronte all’aumento di questi ultimi nelle classifiche destinate a contare i link Sifry legge ancora un aumento dell’influenza dei blog rispetto ai media tradizionali. In questo caso ripeto ancora come “Si continua tuttavia a non considerare come il sito web tradizionale non abbia la stessa politica di linking che è tipica del blog. Un sito tradizionale infatti cerca di mantenere il traffico all’interno delle proprie pagine e, soprattutto nel campo economico e commerciale dei media online, si tende a ridurre al minimo i collegamenti con l’esterno, soprattutto verso i propri concorrenti. Essendo infatti importante il fattore economico si deve presentare la notizia come una produzione interna, capace di giustificare l’attenzione e la spesa dell’utente, senza fornire pretesti a quest’ultimo per giungere ad un nuovo approdo, ad un sito concorrente. Tuttavia questo punto mi pare sempre ignorato all’interno delle presentazioni sullo stato del fenomeno dei blog. Essi hanno una struttura diversa rispetto ai siti web tradizionali, confrontarli sullo stesso piano non serve se non a dare notizie oltremodo positive magari, ma forse non così veritiere”
  5. La blogosfera italiana si conferma al 2% di quella mondiale, accompagnata da un leggero calo di post rispetto al trimestre precedente, cosa normale dato l’aumento dei blog in circolazione. Continua a mio avviso la sottostima della blogosfera francese, molto più importante e attiva di quella italiana e pure misteriosamente allo stesso livello secondo i dati forniti.

In conclusione possiamo sostenere come:

  • La blogosfera cresce ancora di dimensione, ma si avvia verso una prima fase di maturità
  • i blogger (non tutti, ovvio) si dimostrano ancora incapaci di comprendere i media e di farvi dunque da contraltare. Che i media non capiscano i blog non c’é neppure più bisogno di dirlo!
  • L’Italia é sempre più piccola a livello mondiale
  • Non c’é alcuna affidabilità o competenza scientifica nei dati forniti da Technorati
  • I post stanno calando a livelli preoccupanti, sarà necessario attendere almeno un altro trimestre per sapere se la curva calante proseguirà o se avremo una nuova inversione di tendenza. Sta di fatto che avendo i dati corretti sui blog attivi e sui ping dovuti a spam potremmo parlare o di una blogosfera asfissiata e in crisi oppure di una blogosfera vitale e in relativa espansione. Con i dati fornitici non possiamo esprimerci verso nessuna delle due ipotesi, il che significa che non possiamo sapere a che punto siamo.

In conclusione l’analisi dei dati di Technorati degli ultimi tre mesi non ci permette di sapere nulla di nuovo, il che é inquietante.

Riporto da Apogeonline come secondo LiveJournal solo il 10% dei blog sarebbe stato aggiornato nel corso dell’ultimo mese e questo autorizzerebbe una lettura in chiave negativa, ma non posso considerarlo un dato affidabile, venendo da una fonte diversa e utilizzando per giunta una quarta scala temporale.

P.S.
Se qualcuno fosse capace di recuperare i dati di cui sopra, percentuale di spamblog sui ping totali e percentuale di blog attivi nelle ultime due settimane gli saremmo grati perché ci permetterebbe di dare un senso all’analisi. E credo che ci sarebbe alquanto da discutere sul tema. Proprio per questo lancio, ai pochi lettori di questo blog, una sfida e una richiesta. Ognuno di voi cerchi di fare un’analisi della situazione odierna, la pubblichi sul proprio blog e scambiamoci un po’ di pareri per cercare di capire insieme dove siamo arrivati e soprattutto dove stiamo andando

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