Ecco, lo temevo… Prima o poi sarebbe dovuta arrivare fino a me…

La terribile piaga delle catene…Quelle in cui devi dire cinque cose di te che gli altri non sanno, quella che ormai è tardi, Sly ti ha tirato dentro e non sarebbe carino rifiutare.

Poi ho pensato…
Beh, sono anche quelle che magari permettono un po’ di abbassarmi la tensione di questo blog, che negli ultimi giorni è un po’ salita. E poi permettono anche di dire cinque cose totalmente a caso, tanto nessuno sa nulla di me alla fine. La mia identità digitale viaggia ancora abbastanza in incognito!

E allora perché no, lanciamo nel vento digitale qualche notizia estratta dai segretissimi e secretati archivi di casa semiosica:

Pissing into the digital wind
  1. Sono un grandissimo estimatore dei Radiohead da anni, dal lontano 1997 quando ne avevo tredici di anni. Mi sono sempre sperticato in elogi al limite della follia, convinto che siano uno dei momenti di descrizione più pura e consapevole della realtà dei nostri giorni. Una ridda infinita di paranoie e contraddizioni. Ho visto un bel numero di concerti, anche facendo una buona decina di ore di fila a volte, e altre cose da convintissimo fanatico. Lagnosi? Lenti? Assolutamente! La prima volta che li ho ascoltati, da una cassetta di mia sorella, nell’inverno 1997, mi ero tuttavia addormentato a “No surprises”, mancavano dieci minuti alla fine del cd…
  2. Quando avevo otto anni c’era un album di figurine sull’Europa. Quelle che rappresentavano la Norvegia mi sono immotivatamente talmente piaciute, che da allora ho deciso che me la sarei fatta tutta quanta, dal sud al nord o al contrario prendendo almeno due mesi di tempo. Con due persone al massimo. Sto ancora preparando il viaggio, da allora, e oltre a non aver cambiato minimamente idea, credo questo sia il motivo principale di una mia passione per tutto quello che è nordico e che continuo a sentire nonostante il tempo che passa
  3. Alle medie ero completamente cotto per una mia compagna di classe. Me ne ero innamorato alla terza ora del primo giorno, quando le era caduta una penna per terra, e io, raccogliendola ero caduto nei suoi occhi. Al punto tale lo ero, e già talmente fuori di zucca stavo, che non le ho praticamente parlato per tre anni. Una volta finite le medie, ci siamo sempre sentiti pochissimo, ma puntualmente tornavo da lei per chiederle espressamente se per caso si era convinta a voler passare la sua vita con me. L’ultima volta che le ho posto questa domanda è stato meno di due anni fa. Anzi, ne approfitto… Maria, ti amo! Anche se non ci sentiamo da un po’.
  4. Ero in montagna con i miei zii e mio cugino, avro avuto una decina di anni. Entriamo in un tabaccaio e trovo, in mezzo ai depliant davanti al bancone uno di quei librettini per segnarci i punti del campionato di calcio. Ovviamente lo intasco, sempre divertente riempire tutti i quadratini. Quando esco, mentre parlo col mio cuginetto gli faccio vedere cosa avevo preso e lui mi fa notare come ci fosse un prezzo scritto sopra. Grandissima vergogna, lo avevo sottratto in maniera totalmente illegale e con un’innocenza tale che nessuno ci aveva fatto caso. Non ho mai avuto il coraggio di riconsegnarlo, l’ho ancora in un cassetto. E’ stata la prima e ultima volta che posso dire di aver rubato qualcosa…Onta e disonore!
  5. Adoro i succhi di frutta e le pesche sciroppate. Due anni fa, durante l’ultimo inverno passato in Italia, andavamo sempre a ballare il venerdi sera, alla Capannina, in collina. Tornando alle quattro o alle cinque a casa io puntualmente mi facevo fuori una bottiglia di succo di frutta o un vaso di pesche sciroppate da 750 gr. Poi, come se niente fosse successo, me ne andavo a letto fischiettando.

Il fatto è che per me queste cose sono del tutto normali, chi mi conosce un attimo sa che non ritengo la stabilità mentale un fine o un qualcosa di positivo! Quindi sia chiaro che ho scelto cinque cose a caso tra tante, e solo perché non le conoscete, non perché siano strane. Pero la catena no, non la rilancio, chi vuole si consideri invitato, ma mettere dei nomi mi parrebbe troppo un obbligare, uno spamming sentimentale non voluto, non cercato…
E un po’ ci tengo a tutte queste piccole follie! Ora mi è venuta voglia…Finisco la tesina ed esco a comprare delle pesche. Accidenti alla catena, mi ero quasi disintossicato!

3 thoughts on “Cinque cose, di numero”

  1. Alloooraaa..
    chi mi conosce bene sa che odio le catene…
    ma le odio profondamente…

    Questa specie di catena, l’ho trovata divertente… e quindi mi son detto… maaa siii…daiii…
    Facciamo ancora un pò gli scemi!

    Son contento che l’hai fatta… hehe… non me l’aspettavo a dire il vero!

    1. Dovresti conoscere un mio amico…

    2. La norvegia non mi attizza… mmm non so per che… ah l’amico di cui sopra… è stato in norvegia nelle isole e così via… lo trovi linkato da me come ALBZ.

    3. che coraggio! continua così! Verso i trenta sarà disperata… e ti cercherà disperatamente!

    4. capita dai…

    5. Anche io ho questo vizio…
    ehm… stamane ho fatto colazione con due bicchieri di succo mela banana…
    Credevo di essere l’unico al mondo…
    shhh non dirlo a nessuno…

    Sly

  2. E non ho detto cose ben peggiori…

    Poi insomma, dato che non c’è una normalità stabilita a priori in realtà sono anni che io vi guardo e mi domando come facciate a non innamorarvi di persone in questo modo piùcheovvio o come mai non vi veda mai per strada con le pesche sciroppate.

    Siete un po’ strani mi sa, ma non volevo dirvelo!!!

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