Sempre parlando dello stato e delle prospettive della ricerca scientifica in Italia e in Europa segnalo questo pezzo del 24 ottobre scorso. Molto interessante e ricco non soltanto di dati, ma anche di prospettive.

Non le condivido tutte (magari le riprendero in seguito), ma resta un intervento molto ragionevole e di cui consiglio la lettura.

Aggiungo un altro articolo interessante che rinvia ad una delle prime ricerche compiute a livello europeo sui salari che percepiscono gli addetti del comparto ricerca a seconda della loro anzianità.

Interessante notare dove si posizioni l’Italia, soprattutto nella fase iniziale della carriera. Un ricercatore con un’esperienza compresa tra 0 e 4 anni prenderebbe in media 12.336,50 euro lordi all’anno. Come un suo omologo greco e meno di uno sloveno o di uno spagnolo ad esempio. In Francia prenderebbe 28.191 euro, in Gran Bretagna 24.607 e via dicendo.

Le cose non migliorano troppo col tempo senza considerare che occorre adeguarsi allo stato di cose descritto nel primo pezzo citato. Facile allora spiegarsi la facilità con la quale si possono fare armi e bagagli per l’estero e la difficoltà ad attrarre ricercatori stranieri.

Piuttosto che gli interventi una tantum che vengono gentilmente concessi e che forse si stanno ripresentando con questo governo (vedremo la prossima finanziaria), sarebbe forse il caso di cominciare a prevedere, ad organizzare, a sistematizzare per ottenere risultati maggiormente concreti.

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