Domattina si rientra in università, vacanze ormai alle spalle, I nuovi esami e la tesi davanti. Ricominciamo anche a postare qualche cosa di interessante (le cose si sono accumulate sul desktop) a partire dalle nostre considerazioni sulla seconda parte dello “ State of the Blogosphere” pubblicato da Dave Sifry di Technorati il 14 febbraio scorso.

Nella prima parte del documento si era parlato della crescita del fenomeno dei blog e dell’aumento costante (forse) degli utenti e della partecipazione in termini di post e tag utilizzate dagli utenti (avevamo tuttavia espresso qualche dubbio in merito…)

All’interno della seconda parte del documento ci si sofferma maggiormente sul rapporto tra i blog ed i media tradizionali e su due nuove applicazioni offerte da Technorati e che toccano il caldo tema dell’Autorità delle fonti pubblicate.

Per cominciare Sifry presenta una tabella in cui confronta i link ottenuti dai media tradizionali e dai blog presenti ai piani alti della classifica. Se la parte alta della classifica vede la presenza di soli 4 blog – Boingboing, Engadget, PostSecret e Daily Kos – capaci di competere con i collegamenti detenuti dai media tradizionali (numero tra l’altro in leggero arretramento rispetto all’ultima analisi di agosto), si nota una progressiva crescita dei blog in rapporto ai siti online dei vecchi media all’interno della coda lunga della classifica. Come a dire che a livello intermedio e basso i blog competono oramai con i siti tradizionali.

Si continua tuttavia a non considerare come il sito web tradizionale non abbia la stessa politica di linking che è tipica del blog. Un sito tradizionale infatti cerca di mantenere il traffico all’interno delle proprie pagine e, soprattutto nel campo economico e commerciale dei media online, si tende a ridurre al minimo i collegamenti con l’esterno, soprattutto verso i propri concorrenti. Essendo infatti importante il fattore economico si deve presentare la notizia come una produzione interna, capace di giustificare l’attenzione e la spesa dell’utente, senza fornire pretesti a quest’ultimo per giungere ad un nuovo approdo, ad un sito concorrente.

Tuttavia questo punto mi pare sempre ignorato all’interno delle presentazioni sullo stato del fenomeno dei blog. Essi hanno una struttura diversa rispetto ai siti web tradizionali, confrontarli sullo stesso piano non serve se non a dare notizie oltremodo positive magari, ma forse non così veritiere.

Un punto invece che considero oltremodo positivo è la dimostrazione che la blogosfera permette una rapida raccolta di audience, che porta alla modificazione nel tempo delle classifiche e alla nascita ed al tramonto di blog capaci di raccogliere un grande numero di link. Avere una buona idea o delle buone capacità sembra ancora premiare in termini di raccolta di pubblico.

Tutta l’ultima parte del documento si concentra invece sul problema della tracciabilità, della rintracciabilità delle fonti all’interno dei blog, proponendo due nuovi strumenti che possano aiutare l’utente nella sua sempre più difficoltosa ricerca di documenti di valore.

In questo caso si parte dal presupposto dell’esistenza di una folta fascia di blog che detengono un pubblico abbastanza vasto (deducibile dai link che vanno dai 20 ai 1000) e che, all’interno del loro campo, sono influenti e portano un contributo di interesse. Technorati valuta il loro numero in circa 155.000 (qui trovate anche noi!) e nota come essi siano molto spesso concentrati a trattare argomenti bene determinati, in cui sembrano esprimere una certa conoscenza e capacità. Da qui l’idea di creare una nuova piattaforma che funzioni ad argomenti, mostrando i post prodotti da questa tipologia di utenti e utilizzando quindi questi post come mezzo per proporre gli argomenti trattati in più larga scala senza necessità che questo avvenga attraverso un lento e spesso improbabile ingresso nella top100.

Seconda novità che verrà proposta è la messa a disposizione degli utenti di una possibilità di stabilire un ulteriore criterio della scelta: l’autorità delle fonti da mostrare nei risultati di ricerca.

Con questa seconda proposta di Technorati torniamo in pieno all’interno della discussione del mese scorso: il numero di link (perché questo si intende con autorità secondo quanto detto da Sifry) è un criterio valido per stabilire l’affidabilità di una fonte all’interno di una ricerca?

Noi abbiamo già detto che ci pare una soluzione insufficiente, ma la strada che si sta prendendo pare proprio questa. Dipenderà ovviamente dalle reazioni e dagli utilizzi che gli utenti ne faranno visto che si tratta di un settaggio manuale, ma se l’abitudine di considerare questa come la reale autorità delle fonti, così come oggi si ritiene Google non un, ma Il metodo di ricerca, avremo dei risultati paurosamente falsati, con i blogger più in vista capaci di avere su argomenti specifici che magari non conoscono un impatto molto maggiore di eventuali esperti.

Questa seconda proposta ci pare insomma una possibile arma a doppio taglio, e dovrebbe spronarci a proseguire la discussione sui criteri necessari per classificare un attimo meglio i documenti pubblicati in rete, oltre questo atteso, ma ancora semplicistico primo passo. Resta tuttavia l’evidenza che anche la ricerca tramite Technorati stia divenendo difficile per via dei troppi risultati mostrati. Le informazioni sono davvero già troppe per riuscire ad estrarne bene quelle più perspicue ed utili in tempi brevi.

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