Avevo preannunciato ieri alcune riflessioni da svolgersi sul significato di testo e su come questo sia cambiato rispetto alla scrittura tradizionale su un supporto nuovo come quello degli “oggetti di scrittura” ovvero di quei manufatti complessi che mettono insieme il linguaggio alle caratteristiche fisiche degli oggetti. Internet, la scrittura elettronica (mediata quindi da un qualche supporto) è parte, forse principale, di essi.  Qui vorrei riprendere una metodologia di distinzione dei collegamenti ipertestuali proposta da Alessandro Zinna che, ritengo, sia una delle caratteristiche più note e al contempo meno comprese di questa nuova metodologia di scrittura.  I link distinti da Zinna all’interno del suo lavoro sono di 3 tipi principali: 

  • Link di attivazione
  • Link di navigazione
  • Link di testura

Oggi, per mere questioni temporali, andrò a discutere solamente dei link di attivazione, in seguito parleremo anche degli altri e li useremo alla fine per portare alcune conclusioni generali riguardo il testo, lo scrittore e il lettore che ne possiamo trovare in rete così come su ogni supporto di scrittura digitale. 

Essi sono quei comandi che portano all’attivazione di altri supporti quali finestre e quadri oppure portano all’attivazione di sequenze audio, video o audiovisive. Normalmente l’attivazione di uno di questi collegamenti porta ad un arresto dello sviluppo narrativo del testo (l’utente interrompe la navigazione per fruire del nuovo contenuto). Inoltre, come abbiamo detto, essi possono portare all’apertura di nuovi spazi di navigazione, portando all’apertura di altre finestre che porteranno ad una navigazione stratificata che porta il testo ipertestuale a perdere o meno la propria linearità di navigazione a seconda del comando che è stato dato da eseguire al link (si nota come un pop up o una nuova finestra interagiscono in maniera diversa rispetto ad un link che si sovrappone alla pagina precedente). 

Un’altra modifica rispetto alla lettura tradizionale è che un ordine logico si sovrappone all’ordine cronologico presente nel testo. Possiamo infatti tenere qui aperte più finestre all’interno dello schermo mantenendole tutte quante visibili e procedendo ad una sorta di zapping tra esse, costruendo noi stessi un legame logico tra le varie componenti che nulla ha a che vedere con quello stabilito a priori dall’autore. 

Un’ultima tipologia di link di attivazione è quella dei link a tempo, quei link particolari che permettono l’accesso a pagine riservate, ma solo per una durata temporale limitata (ad esempio le pagine protette per i conti bancari e i pagamenti online). In questo caso l’interattività pare più fragile, permettendo al lettore solo ingressi ed uscite limitate e fornendogli una quantità di interazione molto inferiore alla media dei testi ipertestuali moderni. 

2 thoughts on “La scrittura digitale: i link (1)”

  1. Hai ragione, non mancherò di riprendere il punto con calma durante i prossimi giorni, sì che tutto abbia una base più solida. Per il momento non scordiamoci che queste sono riflessioni buttate lì e poco più. Si organizzeranno…

  2. Credo sia utile chiarire che cosa si intende per: “testo”, “ipertesto”, “lettura” e “link”.
    Del resto l’argomento è motivo del “contendere” ormai da lungo tempo 😉

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