Lunedì sera.
Porta a Porta.
Riforma del settore audiovisivo italiano.

Terrore allo stato puro.

Ho avuto la sfortuna ieri sera, di guardare una buona metà del programma di Vespa. Sono rimasto allibito non tanto da quanto e come veniva detto dai partecipanti (ricordo il ministro Gentiloni, Landolfi, Bianca Berlinguer e Iva Zanicchi), ma di come in Italia si viva in un universo parallelo dove cose che all’estero sono inconcepibili, qui siano normali.

Si è discusso del decreto di legge Gentiloni sul riassetto dell’audiovisivo italiano; una legge lontana dall’essere perfetta, ma che ha almeno il pregio di mettere le mani su alcuni dei nodi mai risolti della follia mediatica del nostro paese. E si discuteva solo dei modi, mai del merito.

Non ho sentito una volta, una singola volta dire che le frequenze che Rai e Mediaset dovrebbero rivendere sono state illegalmente acquisite. Non ho mai sentito dire che Mediaset è nata in maniera illegale e che la sua attuale posizione predominante deriva da un furto originario, non punito dalla magistratura solo perché vari governi cambiarono ad hoc le leggi. Non ho mai sentito dire che se oggi non si ritiene più Mediaset dominante è solo perché la legge Gasparri ha cambiato le carte in tavola per eliminare questa posizione creando al posto del mercato televisivo (in cui Mediaset avrebbe il 65% del mercato) un fantomatico mercato mediatico in cui questo blog, le televisioni, i volantini delle discoteche e il volantinaggio sarebbero la stessa cosa.

Rimango senza parole quando vedo che sia per l’opposizione che per la maggioranza basti una legge per cancellare fatti, realtà e verità. Nel 1980 Berlusconi agiva fuorilegge. I pretori oscurarono le sue televisioni, Craxi inventò una legge per farle riaprire. Il fatto non cambia la realtà. Era fuorilegge. Questo è andato avanti fino…fino ad oggi, sta ancora andando avanti.

E ci preoccupiamo dei posti dei dipendenti Mediaset? Non riusciamo proprio a cogliere il bandolo della matassa. E questo mi fa davvero schifo, il non avere alcun senso etico, lo scordarci quello che succede e come succede.

E’ come se io ora facessi qualcosa di tremendamente illegale, divenissi ricco e poi il tutto fosse condonato. Sarebbe lecito, ma non significherebbe che ho quel che ho grazie al mio lavoro. Ottenuto grazie alla truffa, bisognerebbe scriverci sopra. Legalizzata o no che sia.

Questo proprio non riesco a sopportarlo del nostro paese. Il ladro continua a venire scambiato per il furbo.

Propongo allora due modifiche al decreto legge Gentiloni, utili e sane sia per il mercato che per lo stato morale del paese.

In primis il 2% di spazio orario che Mediaset dovrebbe liberare dalla pubblicità, dedichiamolo a messaggi contro la mafia. Visto che il pericolo maggiore è il silenzio e uno dei maggiori guai di questo paese è proprio la mafia, che se ne parli nel tempo lasciato libero dal caos pubblicitario, che si dedichino alcuni minuti ogni ora ad affrontare il problema, a ricordare a tutti che c’è bisogno di agire, che l’inazione, il silenzio, sono una vittoria dei mafiosi. Non ci farebbe di certo male.

In secondo luogo che si lasci in sovrimpressione nelle reti che sono nate in maniera illegale il seguente messaggio:  “questa televisione è frutto di una truffa legalizzata, ringraziamo i governi italiani per la loro inazione e ci scusiamo coi cittadini”.

Sarebbe un passo immenso per il paese intero.

2 thoughts on “Riassetto radiotelevisivo, riassetto del paese”

  1. Guarda, non era neppure una cosa di Vespa o una sceneggiata del genere “Tutti contro il ministro”. Semplicemente stavano tutti dalla stessa parte, tutti a fare la figura da italiani piccoli piccoli che non sanno (non vogliono) vedere i problemi. Non c’era alcuna differenza politica…

  2. mi piacciono molto le tue proposte ma già il fatto che mi venga naturale considerarle “utopiche” forse rende l’idea della situazione in cui siamo nel nostro paese.

    Io non ho avuto la “sfortuna” di vedere quella puntata…ci sono capitata per caso facendo zapping e mi è subito sembrata la solita “vespata”: uno contro tutti, o due contro tutti se vogliamo “unificare” la berlinguer e gentiloni.

    Molto spesso la televisione che parla di televisione finisce per mettersi dalla parte della difensiva oppure per criticare sè stessa ma senza dare troppo nell’occhio.
    Ma quando uno che dovrebbe fare il giornalista diventa opinionista di bassa leva come succede spesso a Vespino come è possibile ricondurre la discussione al motivo vero di questa legge e al fatto che sono anni che di queste cose si parla ma che non vengono mai fatte e chissà se verranno fatte ora…tutti a rincorrere berlusconi, tutti a difenderlo, tutti a parlare di oscurantismo. Io avrei voluto ancora più coraggio: liberare le frequenze subito perchè i rinvii sono stati fin troppi e ora si fa sul serio. E fate pure tutte le trasmissioni che volete per dire che siamo comunisti e liberticidi, da domani si cambia canale!

    Invece il 2009 è lontano………e come ha scritto travaglio giorni fa, troppo spesso Confalonieri ha prima pianto e poi “fottuto”.

    p.s. ma Vespa se la può smettere di girarsi i pollici in continuazione???? VOTO:2
    IRRITANTE!

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