Sono nato in un paese libero, dicono.

In un paese in cui, tuttavia, la stampa è solo parzialmente libera.

Sarà che sono partito perché ho studiato comunicazione e ho visto come funzionava il mondo dei media, oppure sarà che ho semplicemente visto come funzionano molte altre cose. Siamo semplicemente un paese parzialmente libero credo, parzialmente libero da clientelismi di ogni sorta che ci portiamo anche nelle nostre filiali estere (ieri ne ho saputa una molto parigina veramente triste, che purtroppo non posso per il momento raccontare…).

Peccato che non ci sia un modo per classificare i paesi anche in base a questo concetto di libertà, molto meno descrivibile rispetto all’altra.

L’Italia è un paese parzialmente libero, ma avrebbe un gran bisogno di liberarsi di se stessa prima di tutto. E nel frattempo noi ce ne andiamo, a regalare ad altri quanto di meglio abbiamo, ad esportare ancora e quotidianamente una parte significativa di quanto si produce di buono nella penisola.

Triste gioco dell’oca

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