Interessante discussione sui risultati e sulle prospettive future del sistema delle tag. Via Kurai segnalo il post di Emanuele Quintarelli che propone un nuovo sistema di classificazione che parta da alcune macroaree e sia poi gestito dai singoli utenti secondo un sistema derivato dal linking del modello wiki.

Tutto questo al fine di migliorare i risultati delle ricerche che sono sempre meno indirizzati proprio per via del recente successo del tagging stesso.

Invece di lasciare la scelta della parole chiave in base alla semplice costruzione mentale di chi ha costruito il posto si partirebbe piuttosto da poche macroaree per seguire poi una navigazione interna individuale e decisa dal basso, dagli utenti. Le parole con significati plurimi sarebbero presenti in più punti di questa struttura gerarchica, permettendo quindi la creazione di una strutturazione voluta e creata dagli utenti stessi nel corso della loro navigazione.

Alcuni appunti alla proposta:

  • Il nuovo sistema richiede uno sforzo intellettivo maggiore rispetto al precedente. Se proprio la semplicità estrema è alla base del successo delle tag attuali, quale potrebbe essere il futuro di una innovazione come questa? Quale percentuale degli utenti potrebbe parteciparvi? E soprattutto, quali potrebbero essere gli accorgimenti per rendere l’utilizzo il più semplice possibile?
  • Come gestire ed organizzare lo spostamento delle tag da parte degli utenti? Per riprendere un esempio usato nel post di partenza da Emanuele, come sapere se la Venezia di cui si parla è la città italiana, quella negli Usa oppure se ci si riferiva solamente al vecchio videogioco online? Come sapere più che altro che qualcuno non abbia arbitrariamente inteso la parola in un senso non utilizzato dai più? E in base a cosa sostenere che questo non sia corretto all’interno di una lingua in continua mutazione? Lo spostamento o la copia delle tag, non rischiano a lungo andare di rendere di nuovo la navigazione difficoltosa, soprattutto quando si andrà a parlare di argomenti controversi o ambigui?

  • Una terza osservazione, prettamente di stampo semiotico. Come gestire la conoscenza a livello linguistico quando non è possibile un’effettiva traduttibilità dei significati? Mi spiego meglio: da una lingua all’altra non esiste possibilità di traduttibilità piena perchè le lingue segmentano il reale in maniera arbitraria, mettendo in relazione dei segni convenzionali con dei significati sociali determinati da un’epoca e da una cultura. La proposta di Emanuele si sviluppa a livello esclusivamente linguistico, ma non conta il fattore linguistico della rete. Essa ha infatti una lingua dominante, l’inglese e ovviamente le tag che finirebbero per avere maggiore rilevanza, sarebbero quelle di questo sistema. Ma non essendo questo un sistema compatibile in toto con la nostra lingua ad esempio, non rischieremmo di avere il sistema stesso falsato per gli utenti italiani del web? Una segmentazione separata non convince perchè sarebbe una ghettizzazione e una limitazione della conoscenza ai soli parlanti una determinata lingua, ma un sistema come quello sopra proposto produrrebbe una gerarchia non compatibile con le nostre categorie. Dato che questa è una differenza irriducibile delle lingue, come cercare di procedere per minimizzare l’effetto?

L’idea resta comunque molto interessante e meritevole di essere sviluppata.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.