La presentazione tenuta nel corso dell’ultimo BarCamp torinese da Antonio Sofi è stata indubbiamente molto interessante. Forse proprio per questo sono riuscito a perdermela.
Per cercare di recuperare o forse perché ieri notte non avevo molto sonno, mi è venuto da riflettere sulla proposta fatta e presento qui alcune modifiche che personalmente apporterei. Tutto questo in virtù della mia monomania semiotica. Sia ben chiaro.

Ripetuti qui in apertura, come eccellentemente detto da Antonio che la rappresentazione seguente non cerca di rappresentare nessun commentatore reale, quanto di analizzare i modelli che possiamo incontrare in rete comincerei con il togliere due categorie da quanto proposto nel modello originale.

Eliminerei in prima battuta lo scambista. Nulla in contrario alla pratica, neppure per il nome, infelice o felice al di là del significate contestuale. Lo eliminerei principalmente perché è una componente comune a tutti gli altri profili. Tutti quanti infatti commentiamo in vista di un utile, di un qualcosa in cambio che possiamo ottenere proprio grazie al commento, altrimenti sulla tastiera non muoveremmo un dito. Che si tratti poi di un commento ricevuto, di un po’ di pubblicità, di attenzione, un semplice spingere avanti la conoscenza, non riusciamo a scappare da questa ottica. Essendo dunque un punto basilare di ogni altro profilo, mi permetterei di considerarlo come connaturato alla natura umana, rete o non rete che sia e di eliminarlo quindi dai modelli.

In secondo luogo eliminerei anche il profilo dell’anarco-liberale. Questo perché esso è piuttosto un modo di porsi davanti ai quattro profili rimanenti, non un profilo vero e proprio in base al quale potremmo gestire noi stessi se messi di fronte al problema. L’anarco-liberale è la posizione che noi assumiamo o meno davanti al comportamento altrui, ma sfido chiunque a avere tale posizione nel momento in cui deve decidere se postare o meno un commento. “Chi vuole commentare commenta. Chi non vuole commentare non commenta. I commento sono porte aperte”. Certo, ma ora commento o no???

Eliminate queste due posizioni mi sono permesso di scaraventare le restanti quattro sul modello tensivo proposto da Zilberger e Fontanille, per vedere che effetto fa mettere le quattro posizioni sulle opposizioni semiotiche di base. Ritengo allora che si possano sostituire momentaneamente i termini con i seguenti equivalenti:

  1. Negazionista = Non commento sul blog
  2. Trackbacchista = Non commento se non sul mio blog
  3. Forumista = Commento sul blog
  4. Pedagogico = Non commento se non sul blog

Cosi facendo avremmo costruito una doppia opposizione semantica tra i quattro termini, a due a due opposti tra loro e potremmo inserirli all’interno del sistema tensivo di cui parlavo sopra.

L’effetto grafico che avremmo sarebbe all’incirca il seguente. (Ah, si vede che causa cambio portatile non ho ancora un programma di grafica decente e che il wifi pubblico della biblioteca non mi permette di uploadare sul mio sito personale, vero?!)

Cosa voglio dire con queste linee indecifrabili? Beh, diciamo che il grafico disegnato rappresenta tutte le possibilità presenti per il comportamento di un commentatore, che seguono le linee dei due opposti e possono situarsi in qualsiasi punto del grafico interno, presentando una certa quantità di quelle quattro situazioni limite presentate ai quattro angoli. I più e i meno rappresentati sul grafico esterno indicano invece le opposizioni costruite dal modello in sé e che si spiegano da sole, più avro tendenza a commentare sul blog altrui, meno tendenza avro a farlo scrivendo post sul mio blog personale e cosi via.

Siccome è un modello che ho buttato giù in nottata non assicuro che funzioni, né mi pare particolarmente intuitivo per i non addetti ai lavori, ma il suo scopo sarebbe solo quello di rinforzare la mia idea di opposizione di soli quattro comportamenti base, quelli segnati sopra e puo quindi essere che il suo lavoro lo faccia.

Ora procedo a lanciare trackback e commento sul blog di Antonio, poi vediamo se anche questo post sarà servito a far procedere un poco oltre il tutto. Altrimenti mi sa che era meglio se restavo a dormire!

P.S.

Al fine di uscire da questo impasse semiotico (qualche volta anche il nome del mio blog acquista la pienezza del suo senso!) aggiungo che l’idea di ripensare l’interfaccia per i commenti al fine di aumentarne la visibilità è una delle strade inevitabili da percorrere per cercare di aumentare il coinvolgimento dei lettori. In particolare, se fosse per me metterei una notifica degli ultimi commenti nella barra laterale in alto come già fanno alcuni blog, inoltre sposterei a lato, a fianco del testo del post, la maschera di inserzione dei commenti stessi, per dare maggiore visibilità a questo processo e cercare di invogliare i lettori a lasciare il loro parere.

Un feedback da parte dell’autore è inoltre una necessità per spingere i lettori al commento, se l’autore del post non risponde, se scrive e poi nasconde la mano (pratica più comune oggi rispetto a prima, soprattutto tra alcuni big), commentare non ha più alcun senso e viene ancora fatto laddove l’alto numero di utenti sostituisce in qualche modo la figura autoriale e i lettori possono usare la zona dei commenti come una sorta di forum interno, in cui insieme parlano del contenuto del post.

Mi viene inoltre da pormi una domanda. La lettura tramite aggregatore feed, quale effetto puo avere, positivo o negativo nel commentare i blog che leggiamo? Ovvero, leggere molti blog via feed, nel vostro caso ha ridotto od aumentato il numero di commenti che lasciavate? Personalmente credo che all’aumentare dei feed nel mio aggregatore io lasci sempre meno commenti in percentuale, non saprei invece in valore assoluto. Stessa cosa per voi? La lettura via feed fa male alla conversazione?

2 thoughts on “Tipologie di commento. Riflessioni in seconda battuta”

  1. Concordo con te, anche secondo me la lettura da feed fa diminuire il numero percentuale di commenti lasciati. Il problema della conversazione abbandonata e ridotta a testo credo sia alla base di una crisi relativa e poco visibile della blogosfera attuale.

    I fedd dei commenti per ora non sono per nulla ben congegnati, basterebbe inserire dei form all’interno dei readers forse per far ripartire la conversazione, e inviare costantemente i nuovi commenti insieme al testo col feed stesso.

    Il solito problema é che una volta che noi ci accorgiamo di questo, se non troviamo un bravo sviluppatore non possiamo fare nulla e siamo inchiodati. Questa separazione tra sper fare teorico e pratico ad esempio mi scoccia davvero molto qui in rete. Non riusciamo più ad essere completi, o meglio, io non ci riesco, quando ancora nella vita reale me la posso cavare!

    Credo riprendero questo argomento in un post nelle prossime ore, si merita più visibilità.

    Grazie mille del commento, a presto spero.

  2. IMHO:
    La lettura via feed diminuisce la percentuale di commenti fatti, ma questo perché i feed veicolano solo il testo dell’autore e non l’intera conversazione.

    I feed dei commenti hanno cercato di ovviare a questo problema ma, separando il primo intervento dalla conversazione che eventualmente ne scaturisce, non hanno avuto un grande successo: tutti li mettono, ma quanti vi si “iscrivono”?

    Sarebbe necessario un aggiornamento delle vare specifiche rss/atom, delle piattaforme per blog e degli aggregatori vari in una direzione che porti alla possibilità di avere:
    -il post
    -i commenti sotto il post nel feed
    -la possibilità dell’utente di essere avvisato all’aggiunta di nuovi commenti: questo non dovrebbe far apparire nell’aggregatore il messaggio come “non letto”, ma permettere di discriminare che l’aggiornamento riguarda solo i commenti.
    -l’aggregatore dovrebbe permettere di disattivare questa funzione per blog, post e “da qui in avanti per questo post”.

    Credo che ci sia la possibilità di tracciare un *Proprio* commento attraverso qualche tool ma non ho approfondito per pigrizia… ma credo che sia il primo passo.

    Ciao 🙂

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