Come ricucire lo strappo tra mondo dell’arte e lo squinternato mondo quotidiano in cui viviamo (un titolo come quello di Libero oggi è il meglio supporto al mantenimento dell’albo dei giornalisti se radiano l’intera direzione e il meglio segnale del fatto che altrimenti bisogna allargarlo a tutti i cretini patentati presenti nel nostro paese. Informazione certificata sarebbe quella? Bella roba, com’é che si chiede la cittadinanza straniera?)?

Una buona parte del processo potrebbe partire proprio dalla concezione che abbiamo dei musei che andiamo a visitare, dei luoghi adatti a creare e non soltanto a esporre cultura.

Una buona visione di tutto questo potete trovarla in questa tesi che Elisabetta discuterà tra qualche giorno in accademia a Bologna. Gentilmente mi ha permesso di renderla disponibile per voi pochi ancora prima della discussione. Sono un centinaio di pagine, ma chiare, sia a livello di idee che di esposizione e permettono di crearsi una visione non limitata allo stato dell’arte nel nostro paese. La modernità e lo sviluppo non passano solamente dalle nuove tecnologie.

Vale la pena dedicarvi un po’ di tempo.

Sperando di aver fatto cosa gradita. Altrimenti potete anche non scaricarla eh!

Download (pdf, 8, 07 mb)

2 thoughts on “Apriamo i musei”

  1. ciao,

    grazie per il materiale, bella carrellata sulle miserie italiane e ottimo riassunto di concetti masticati 10 anni fa in accademia a bologna. Sto scrivendo la mia tesi di master postuniversitario a berlino e mi piacerebbe citare elisabetta nelle fonti.
    Elisabetta Tiddia, titolo della tesi??
    2007?
    Simone se vuoi/puoi mettermi in contatto con lei?
    grazie e ciao
    Valentina Sartori

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