Non vi dico la contentezza, abbastanza infantile del resto nel leggere questa mattina dell’uscita del nuovo album dei Radiohead.

Un comunicato sibillino come al solito per annunciare qualcosa di grosso. Qui qualche altra informazione
Nessun contratto con una casa discigrafica infatti, l’album sarà prodotto e distribuito dalla stessa band in due differenti versioni.

Una digitale attraverso il sito internet approntato per l’occasione. Il prezzo del dowload sarà deciso dall’utente, che potrà pagarlo tra 0 e quanto vuole lui. Esatto, proprio cosi…

L’altra in maniera, più tradizionale, attraverso un cofanetto autoprodotto in cui saranno disponibili i vinili e il cd. Chi comprala confezione materiale (che sarà distribuita entro dicembre) avrà anche la possibilità di scaricare i brani a partire dal 10 ottobre per poterne disporre durante l’attesa. In questo caso il prezzo è assai elevato, 40 sterline.

A questo punto mi viene da pensare che non solo sono la mia band prediletta da dieci anni e qualche mese, ma stanno anche seguendo i miei stessi pensieri riguardo il ruolo dell’artista nel nuovo contesto delle arti digitali (trovate qui il testo pubblicato ad inizio estate 2007 su Nazione Indiana e su Agli Incroci dei Venti).

Il prezzo è altino direi, 40 sterline, ma il coraggio e la visione mi sembrano davvero quelle buone, anche se ammetto che una band del loro calibro possa davvero permetterselo, altri non so.

Segnare comunque nel calendario, 10 ottobre In Rainbows, Radiohead!

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