Molta pena, molta tristezza e poco altro per le ultime vicende di un finto sport in Italia.
Non credo ci sia molto altro da aggiungere.

Che le società di calcio paghino per tenere separati i propri figli cresciuti male, che non ci si metta di mezzo qualcuno che nulla ha a che vedere con queste rivalità.
Che si inaspriscano le pene, o che semplicemente si dia davvero mandato di applicare quelle esistenti. Con una certa cattiveria se necessario.
Che si smetta di urlare e gridare anche in tutti i media che parlano di questi eventi. Creano un caos ancora maggiore
Che si chiuda davvero bottega a tempo indeterminato. Indeterminato nel senso che prima di riaprire uno stadio tutti quanti si siano scordati per quale scopo erano utilizzati un tempo.
Facciamo le cose per bene, già che ci siamo, già che si è notato come non si possa giocare a calcio in Italia, ritirate quella candidatura per il 2012, che se la prenda qualcuno che sa almeno di cosa si tratta.

Beh, io vado a vedermi la partita di rugby, dato che la televisione non la tengo vado in un qualche bar magari, sono nel paese sbagliato lo so, dall’altra parte della curva, ma ci siamo sempre divertiti e ci abbiamo scherzato insieme alla fine. Anche lo sport si esaurisce in una dimostrazione di civiltà, e se non lo fa è semplicemente perché manca la civiltà minima o perché sport non è… In ogni caso una buona motivazione per tagliar corto e dedicarsi all’uncinetto…

2 thoughts on “A tempo indeterminato”

  1. Chiaro, era solo quello che potevano pensare coloro che non sono immischiati nella gestione del pallone che fosse meglio una chiusura di quelle senza il cartello che indica il ritorno dalle ferie.

    Quando ci sono di mezzo i soldi (ovvero sempre) il discorso prende sempre la stessa piega.

    Per la storia del rugby la notizia che mi dai la apprendo ora, ma le dovute distinzioni sono sempre da fare, fino a prova contraria nessuno sport sa assolvere tutti i peccati di chi li pratica e ognuno rappresenta se stesso.

    Credo che la differenza nella massa tuttavia non venga scalfita. Si tratta di un altro sport, sia a livello di pubblico che di tesserati. Anche qui poi si trovano personaggi di ogni fatta, ma meno magari…

  2. sai che stamattina ci sono rimasta male quando ho letto che il ragazzo che ha ucciso il poliziotto è un giocatore di rugby? perchè questa cosa del rugby come contraltare di tutta questa schifezza ci stava proprio bene, però a questo punto non so più.
    e comunque non si chiuderà a tempo indeterminato, anzi. è che gli zeri del valore di una partita di calcio sono molti, molti di più di quelli che determinano il valore di una vita
    un saluto

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.